……… caspita è semplice come bere un bicchier d’acqua con le mani legate dietro, l’accesso al blog, capisco perchè nessuno lo utilizza. Vedrò di applicarmi meglio in futuro.
Volevo rispondere a giuseppe ed agli altri commentatori, o bloggher, ed invece sono costretto a scrivere un nuovo articolo.
E’ da tempo che vado blaterando in modo sommesso che alla fine dei conti che giudica la foto lo fa a sua sensazione, sono perfettamente d’accordo su chi dice il giudice nella foto vede quello che desidera vedere.
L’altra sera lo spigliato di turno stava proponendo, oltre che aumentare la quota di iscrizione al concorso intercircoli (così chi vince diventa ricco), che al giudice bisogna dire come deve “leggere” una foto, roba da matti. Ragazzi la fotografia, come qualcuno ha detto, ed io lo ripeto, è un’arte che viene data in pasto alla gente, ci sono le persone comuni che non si intendono di foto, persone comuni che si intendono di foto e i professori che si intendono di foto e che sanno fotografare. Altra categoria a parte sono i critici che non si intendono di foto, non sanno fotografare ma che hanno una lingua adatta per far si che tutti pendano dalle loro labbra per sentire il “Verbo”.
Ma vaffa..
Credo che alla fine il nostro concorso intercircoli debba raggiungere il suo scopo: farci fotografare, farci crescere ma soprattutto farci divertire. Benvengano i giudici che in modo pressapochistico giudicano, l’importante è avere acquisito una conoscenza maggiore delle proprie possibilità fotografiche, se le immagini che scatto oggi le definisco migliori di quelle del passato, ho di sicuro migliorato la mia abilità.
Nessuno è il miglior giudice di se stesso.